Le Pajare del Salento: cosa rappresentano?
Continua il nostro viaggio nelle particolari costruzioni pugliesi. Dopo i Trulli è il momento delle Pajare.
a cura di Dario Dell’Atti
Disseminate nelle campagne del Salento tra terra rossa e alberi sconfitti dalla Xylella, troviamo dei fabbricati somiglianti ai trulli di Alberobello: le Pajare o Pajari. A forma di cono con pianta circolare o quadrangolare, questi piccoli fabbricati sono costruiti con pietre povere raccolte dai campi, tagliate e incastrate a secco da mani sapienti. Senza l’utilizzo di malta o altri materiali, queste casette grazie all’incastro e alla chiusura sul tetto di una “chiave di volta”, sono arrivate ai nostri giorni quasi intatte.
Le Pajare hanno muri massicci, che garantiscono all’interno un clima sempre fresco anche d’estate. Spesso presentano un’unica stanza senza finestre e all’esterno una scaletta in pietra, che consente l’accesso al terrazzino. Si è sempre pensato che queste casette fossero utilizzate come depositi di paglia e attrezzi. Non di rado diventavano vere e proprie seconde case. Soprattutto nei mesi estivi quando i contadini si trasferivano dal paese per adempiere al lavoro della campagna.
Pajare nel Salento: posto sicuro dove rifugiarsi dall’incursione dei pirati turchi.
Durante le incursioni barbariche le Pajare, diventavano posti sicuri e sperduti dove potersi nascondere dai pirati turchi che saccheggiavano le coste. Dalle poche ricerche fatte soprattutto negli anni ’60 – ’70, diversi sono stati i ritrovamenti nelle vicinanze o sotto il pavimento di ossa e utensili. Tra le ipotesi quella che originariamente la struttura fosse adibita al rito funebre.
Di queste costruzioni a cono non si conosce la data di nascita certa. Si pensa ai periodi successivi all’anno 1000 d.C. quando il Salento faceva parte delle terre di Bisanzio. Costruzioni simili alle Pajare oltre ai Nuraghi sardi possiamo trovarle principalmente sull’Aspromonte, sui Nebrodi, sull’Etna e sugli Iblei in Sicilia. La storia di queste costruzioni è ancora avvolta nel mistero, sicuramente sta a noi cogliere l’importanza di questo patrimonio presente nel Salento.