TERRA NOSCIA

Il Calamaro Europeo

Amato dai grandi e dai bambini, andiamo alla scoperta delle sue caratteristiche e proprietà benefiche.

a cura di Massimo Peluso

Sono numerose le specie di molluschi che impreziosiscono le nostre tavole ed una di queste è proprio il calamaro o “calamaru”. Un prodotto amatissimo dai bambini, ma anche dai grandi, che da sempre riscuote tanto successo in tutto il mondo, prestandosi a svariati tipi di preparazioni.

La sua storia si può dire senza età. Già dai tempi degli antichi Romani ci sono testimonianze scritte di come venisse consumato. In molti libri più recenti come “Ventimila leghe sotto i mari“, si narra della presenza di animali dai lunghi tentacoli e di dimensioni enormi; qui si proietta il mito dei calamari tra storia e leggenda.

Solitamente, sui nostri piatti troviamo il classico calamaro europeo, la cui dimensione non supera i 60 centimetri; in nazioni come il Messico, se ne trovano di lunghezza decisamente superiore. La specie europea ama vivere sotto costa, si riproduce tra gennaio e luglio e trova l’habitat naturale alla sua attività di predatore, utilizzando con destrezza i suoi implacabili dieci tentacoli.

Rispetto alla seppia, si distingue per una forma più allungata del corpo a forma di calamaio per via della presenza al suo interno dell’inchiostro scuro da usare in caso di pericolo.

Se parliamo di valori nutritivi, il calamaro è assai indicato per diete ipocaloriche e fa bene contro il colesterolo, oltre che contribuire alla salute del sistema nervoso e delle ossa; ha infatti una buona presenza di sali minerali quali calcio, fosforo e potassio e vitamine del gruppo C e B12.

Calamaro europeo: fritto o lesso? Noi lo prepariamo ripieno…

Tornando invece ai fornelli, il calamaro si adatta a diverse cotture come frittura, lesso, o al forno senza mai fare brutta figura e facendo la fortuna di tanti ristoranti. Vogliamo consigliarvi però, i calamari ripieni. Per prepararli basterà prendere dei calamari freschi e procedere a pulirli lasciando solo la sacca da riempire. Si passerà poi a soffriggerne leggermente con olio ed alloro la testa in un tegame. In un altro si impasteranno pangrattato, tentacoli tagliati finemente, prezzemolo, uova, olio, sale e pepe sino ad ottenere un composto omogeneo.

A questo punto, i contenuti delle due ciotole saranno il ripieno delle sacche dei calamari disposte su di una teglia, ricoperte con pangrattato ed olio extravergine d’oliva. Dopo essere stati messi in forno a 180 gradi per circa 30 minuti, saranno pronti per essere degustati accompagnati da un buon vino bianco salentino. Buon appetito!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *