Addio alla Carrà, Regina della TV
Il mondo dello spettacolo dice addio a Raffaella Carrà. A distanza di un mese dalla morte ne ripercorriamo la vita, sempre sulla cresta dell’onda.
a cura di Annairis Rizzello
Raffaella Carrà, è stata portata via da una malattia della quale non ha parlato con nessuno; né al pubblico né agli amici, ma che la affliggeva già da qualche tempo. La conduttrice, cantante e soubrette sarebbe stata affetta da un tumore al polmone. Si è spenta a 78 anni, dopo aver fatto la storia dello spettacolo italiano.
Secondo quanto trapelato dopo la morte, sarebbe stata colpita da un carcinoma al polmone. La scelta di non parlarne mai pubblicamente, come ha spiegato il compagno di vita Sergio Japino, è stato “l’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei“.
Non è stata diffusa neppure la notizia del suo ricovero in una clinica di Roma, dove si è spenta il 5 luglio alle 16.20. La conduttrice e cantante ha disposto tra le sue ultime volontà che le sue spoglie vengano destinate a una bara di legno grezzo, con successiva cremazione.
La bara di Raffaella Carrà è stata trasportata nel corteo funebre che ha avuto inizio il 7 luglio, alle ore 16, e si è fermato presso i luoghi che l’hanno vista protagonista, per poi arrivare in Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si sono tenuti presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, venerdì 9 luglio alle ore 12.
Da “Canzonissima” a “Carramba! Che sorpresa!”, un’artista eclettica.
Il suo nome al battesimo è Raffaella Maria Roberta Pelloni, nata il 18 giugno 1943. Sin da piccola vive male la separazione dei suoi genitori, caso inusuale per l’epoca. L’estro è innato e lo dimostrano successi che vanno da “Canzonissima” a “Carramba! Che sorpresa!”, al memorabile duetto con Roberto Benigni.
È un artista a tutto tondo e tra le sue passioni inedite vi era quella di divenire una brava coreografa o realizzare un programma di cucina. È tra le prime donne italiane a realizzare un calendario e a farsi notare in TV con l’ombelico scoperto, gesto che susciterà grande scalpore negli anni ’70.
Tra le relazioni più importanti della sua vita ricordiamo Gianni Boncompagni, nel quale rivede la figura paterna mai avuta, oltre che a un amore fugace con un’artista del calibro di Frank Sinatra, conosciuto all’interno della stazione Tiburtina a Roma. Addio alla Carrà dunque, il bel volto dell’Italia di un tempo.