Italia sei bellissima, l’Europa è nostra!
A Wembley il sogno azzurro si realizza: Campioni d’Europa dopo 53 anni. Decisivo Donnarumma, miglior giocatore di EURO 2020. E in tutta Italia scoppia la festa.
a cura di Alessio Peluso
Sì Italia, tutto vero, Campioni d’Europa! E’ una notte bellissima, irripetibile che ci riporta indietro nel tempo, a quel 9 luglio 2006 quando Cannavaro alzò al cielo la Coppa del Mondo. Per trovare invece un altro titolo europeo bisogna tornare indietro al 1968, all’Italia di Valcareggi che ha la meglio nel doppio confronto con la Jugoslavia. Sono immagini in bianconero, troppo in là nel tempo per non meritare di essere rispolverate.
Ci ha pensato Roberto Mancini, con il suo modo di insegnare calcio, di proporre il gioco e un pressing in avanti fuori dalla nostra tradizione calcistica. Tutto possibile grazie a uno staff che sembrava un gruppo di amici di vecchia data: dall’amico di sempre Gianluca Vialli, ad Attilio Lombardo, passando per Alberigo Evani, folta è la colonia blucerchiata, senza dimenticare De Rossi, il più vicino agli azzurri per età anagrafica. Il resto è già storia, in una Wembley che ancora una volta ci vede grandi protagonisti.
Italia – shock, Inghilterra avanti dopo appena 2′.
Fiumi di birra, bandiere, striscioni e il coro “Football it’s coming home”. Ne sono convinti in Inghilterra, trascinati da uno stadio che spinge dalla loro parte, che in parte fischia il nostro inno nazionale, mentre canta a squarciagola “Dio salvi la regina”. Si comincia, ore 21 e le nazioni di Italia – Inghilterra sono immobili davanti agli schermi.
Ma non c’è tempo per immergersi nel clima partita che Kane raccoglie palla nel cerchio di centrocampo e taglia fuori con una bellissima apertura il centrocampo azzurro, dalle retrovie il cross di Trippier sul secondo palo è preciso per Shaw che battendo al volo insacca alle spalle di Donnarumma. 1 – 0, Wembley in delirio l’Italia inizia come peggio non si potrebbe.
La posizione da “falso nueve” di Kane, che si stacca dalla coppia Chiellini – Bonucci per impostare il gioco ci crea problemi e la prima mezz’ora è in apnea. Solo al 36′ l’Italia si scuote con il solito Chiesa che calcia rasoterra di sinistro di poco a lato. Finale di primo tempo con un palleggio sterile azzurro e inglesi avanti.
Forcing Italia e Bonucci rompe il fortino degli inglesi.
Ad inizio ripresa Mancini decide di lasciare in campo gli stessi undici, ma a parte l’ammonizione di Barella accade poco. Così al 54′ al posto di quest’ultimo entra Cristante a garantire maggiore fisicità, in avanti un confusionario Immobile lascia il posto a Berardi. Come contro la Spagna, torniamo a giocare senza punte. Al 61′ altro sussulto Italia con il solito Chiesa che si porta a spasso tutta la retroguardia inglese, ma il suo diagonale è respinto dall’attento Pickford.
L’Inghilterra arretra ancora di più il baricentro, gli azzurri spingono e al 66′ trovano il meritato pareggio: sugli sviluppi di un corner Cristante spizzica di testa per Verratti, con la sua conclusione deviata sul palo dal solito Pickford, che si arrende all’arrivo di Bonucci che da due passi sigla il pareggio. Delirio Italia, cantano solo i circa 7000 fortunati che hanno trovato il biglietto e su Wembley cala il gelo. Insiste la formazione di Mancini, senza trovare la giocata decisiva e perdendo per strada il suo uomo più pericoloso, Chiesa, per un problema alla caviglia. Si va ai supplementari.
Extra time: domina la paura di perdere.
Ai tempi supplementari accade pochissimo. Da segnalare solo una punizione di Bernardeschi bloccata in due tempi da Pickford, poi niente più. L’Italia è un po’ più schiacciata, mentre gli inglesi con qualche cross nel mezzo provano a trovare il gol partita. Gli azzurri serrano le fila guidati dai monumentali Bonucci e Chiellini, oltre che dalle tempestive uscite aree di Donnarumma. Girandola di cambi nei minuti finali con Rashford e Saka entrati per essere impiegati dal dischetto.
Italia sei bellissima, grazie ad un Donnarumma decisivo tra i pali.
Inizia la lotteria dei rigori. Questa volta il sorteggio non sorride al nostro capitano Chiellini, per cui si calcerà sotto la curva più calda inglese. Partiamo noi. Segna Berardi, risponde Kane. Belotti invece si fa ipnotizzare da Pickford e l’Inghilterra spera. Maguire con un penalty perfetto all’incrocio dei pali li porta sul 3 – 2, prima del nuovo pareggio di Bonucci. Poi si presenta Rashford con un “piattone” che spiazza Donnarumma, ma termina sul palo.
Possiamo tornare avanti e lo facciamo con una conclusione centrale di Bernardeschi, l’uomo che Mancini ha voluto nonostante le perplessità della critica. Sul 4 – 3 complessivo per noi prima sbaglia Sancho, poi fallisce il match – point Jorginho, infine tocca a Saka che calcia alla sinistra di Donnarumma che intuisce e respinge. Poi si rialza quasi incredulo Gigio, mentre gli azzurri scappano da tutte le parti per la gioia. L’Europa è nostra, Italia sei bellissima!
Italia in festa tra caroselli e tricolore.
“Notti magiche inseguendo un gol” lo cantano gli azzurri, lo canta l’Italia. Ci si riversa nelle piazze ed esplode la gioia. Il football non è tornato a casa, ma a Roma perché lì il capitano Chiellini insieme con la spedizione azzurra festeggeranno. Da mezzanotte in poi, anche il nostro piccolo borgo, Porto Cesareo, è un tripudio verde, bianco e rosso. Via Cilea è un lungo treno azzurro, si canta nelle auto, si intona il “po po po po”, volano bicchieri di prosecco e brindisi felici.
I clacson suonano all’impazzata tra abbracci, gioia ed entusiasmo. Intanto parte un corteo tra cori e bandiere, Porto Cesareo assume i contorni di una discoteca in movimento. E’ il giorno della festa. Sembra di essere al 9 luglio 2006, invece no, possiamo aggiornare la nostra bacheca all’11 luglio 2021, giornata dell’Italia di Paolo Rossi e Bearzot, che ora sarà affiancata dall’Italia di Mancini e Vialli.
Le pagelle: Bonucci e Donnarumma i top della serata.
a cura di Loris Peluso
Donnarumma: 8 – Decisivo nella lotteria dei rigori e sicurezza anche nei 120 minuti. Nominato miglior giocatore dell’europeo, Gigio dimostra che quei 100 milioni di valutazione non sono poi tutti falsi.
Di Lorenzo: 5,5 – Una partita a luci e ombre del terzino del Napoli. Si perde Shaw sul gol degli inglesi e nel primo tempo il terzino del Manchester United gli scappa alle spalle manco fosse Roberto Carlos.
Bonucci: 8 – Dimostra di essere il capitano in seconda di questa nazionale. Insieme a Chiellini una muraglia come sempre, ma sono il gol del pareggio e il rigore trasformato a fare la differenza.
Chiellini: 7,5 – Ennesima prestazione eccezionale, nonostante la veneranda età. Costringe per tutta la partita Kane a giocare lontano dalla porta e sbatte più volte la porta in faccia a Sterling. Intramontabile cuore azzurro.
Emerson: 6,5 – Per essere uno che in stagione ha giocato nulla, quanto visto in campo è qualcosa di fantastico. Tanta sostanza e personalità, tanto che Walker viene azzerato tranne che per qualche iniziativa nei primi minuti.
Jorginho: 6,5 – Pesa quel rigore sbagliato sulla valutazione del “professore” del centrocampo italiano. Una partita solida e di gestione del palleggio per lui, ma oramai non è una novità. È tra i grandi del calcio europeo.
Barella: 5 – Inesistente. Il peggiore in campo senza dubbio. Già nelle precedenti gare era stato visto un po’ scarico e tali impressioni sono state confermate. Sostituito in seguito ad una ammonizione.
Verratti: 6,5 – Con Jorginho il pallone gira che è una meraviglia. Nascondono con maestria la sfera ai centrocampisti inglesi, fino a quando sente dolore ed è costretto ad uscire anzitempo.
Chiesa: 7,5 – Un europeo pazzesco per l’esterno della Juventus. È il vero fuoriclasse della selezione azzurra e da solo crea il panico nella difesa inglese. Fosse stato l’MVP di Euro 2020, non ci sarebbe stato niente da dire.
Insigne: 7 – Manca un po’ di precisione nelle conclusioni a rete, ma è fondamentale per il gioco di questa Italia e manifesta una personalità da calciatore ormai navigato.
Immobile: 6 – Sostituito verso l’inizio del secondo tempo, Ciro si fa notare nella prima frazione per impegno e costanza poco premiati dai compagni. Giocare fuori ruolo e fare cose a cui non è abituato non lo aiutano, soprattutto in un palcoscenico così prestigioso.
Bernardeschi: 6 – E’ il pallino di Mancini e lui lo ripaga mettendoci voglia e personalità, soprattutto dagli undici metri.
Belotti: 5,5 – Entra nei supplementari, ma fatica ad incidere. Apprezzabile la buona volontà.
Locatelli: 6 – Entra al posto di Verratti e dimostra maturità. Per il futuro l’Italia può contare su di lui.
Cristante: 5 – Ad inizio ripresa è chiamato a sostituire l’evanescente Barella. Anche lui però non brilla particolarmente.