Martina Guardia di Polizia, vittima a soli 23 anni
a cura di Alessio Peluso
Siamo a cavallo tra i postumi della Prima e l’orizzonte della Seconda Guerra Mondiale. L’umanità intera versa in grosse difficoltà, figuriamoci una realtà piccola come Porto Cesareo, dove le strade sono ancora dissestate. Essere un bravo contadino o pescatore è uno dei pochi modi per sopravvivere e sfamare la famiglia.
Le case sono lontane anni luce da quelle che noi viviamo adesso, con la fioca luce di una candela a farla da padrona, servizi igienici spesso mancanti; il freddo ad avere la meglio nelle rigide sere d’inverno, gli spostamenti affidati a cavalli, asini o biciclette.
È in questo contesto storico così complicato che il 2 gennaio 1933 nasce Carmelo (Uccio) Martina. E’ un bambino come tanti altri, con sogni da coltivare e realizzare, nonostante tutto. I genitori Cosimo Martina e Maria Apollonia Orlando lavorano duramente.
Da una parte il padre impegnato a curare le proprie terre in zona Curti Russi e Il Poggio; dall’altra una madre premurosa che deve accudire al meglio i propri figli. Ben presto Carmelo inizia a fare le proprie scelte e a capire dove indirizzare la propria vita; infatti, come confermato da Anna Varratta, sua fidanzata, il sogno di Carmelo era quello di intraprendere una carriera militare importante.
Il sogno di Martina si avvera quando Diviene Guardia di Polizia, ma la tragedia è dietro l’angolo.
La prima chiamata avviene per il servizio di leva obbligatorio in Marina della durata di due anni. È il preludio a quello che avverrà qualche anno dopo, precisamente il 25 gennaio 1956. Martina è arruolato ufficialmente come Guardia della Polizia di Stato, Reparto Celere. Ha coronato il suo sogno e si trasferisce nella capitale, a Roma.
La favola dura poco e il 31 ottobre dello stesso anno, accade l’irreparabile. Carmelo è nella camionetta con altri colleghi, al fine di intervenire e sedare una manifestazione, ma una pozzanghera d’acqua, fa perdere il controllo del mezzo all’autista. Solo lo sfortunato giovane sbalza fuori dall’abitacolo, dopo il violento impatto contro un palo dell’illuminazione. È la fine. Carmelo lascia questo mondo, la sua famiglia e gli amici più cari a soli 23 anni.
A darne il triste annuncio ai genitori Cosimo e Maria, ci pensa Gino Saracino, allora proprietario di una pescheria, che si trovava di fronte alla casa della famiglia Martina, ubicata all’interno dell’attuale Bar Mario. Ad assistere ai funerali di stato a Roma saranno il papà Cosimo e Giuseppe (Pippi) Martina, il fratello maggiore. Anche Porto Cesareo onorerà Carmelo, con una celebrazione che coinvolse l’intero paese.
Struggente il ricordo di Fernando Martina, il fratello minore, che al tempo aveva solo 8 anni:” Ricordo relativamente poco di quel periodo, essendo ancora un bambino. Solo un particolare è rimasto impresso nella memoria. Ogni volta che con mio padre si andava verso i terreni del Poggio, si passava inevitabilmente dal cimitero, e vi lascio immaginare le lacrime e lo strazio.”