Cripta del crocifisso ad Ugento
a cura di Vanessa Paladini
La chiesa – cripta del Crocifisso si trova sulla sinistra del bivio che da Ugento porta a Casarano e Melissano, sotto una cappella abbandonata. All’ambiente si accede attraverso una ripida scala, coperta a botte e preceduta da un portale cinquecentesco; più in basso l’ingresso originale all’ipogeo è sormontato da una lunetta affrescata. Il programma decorativo – non unitario – comprende un’Annunciazione, una Crocifissione, un S. Nicola e un Cristo e, sulla parete di fronte all’ingresso, due Vergini con Bambino.
Tutta la volta della chiesa è decorata con animali fantastici, scudi crociati e stelle, mentre il resto dell’ambiente è imbiancato. Gli aspetti più interessanti, dal punto di vista artistico, di questa chiesa sono offerti dalle Vergini in trono con Bambino. La prima, a mezza figura, presenta l’iconografia tradizionale della «Vergine Eleusa» e, sebbene l’affresco sia in cattive condizioni, il trono si rivela riccamente decorato e i nimbi perlinati; al lato della Vergine si scorge la sigla inconsueta ST VG (Sancta Virgo).
La seconda Vergine indossa l’imation sul chitone e ha il capo coperto da un velo, mentre il Bimbo ha il nimbo crocesignato. Questo affresco, eseguito sulla parte in muratura, è databile al XVI secolo circa e non è accompagnato da un’iscrizione. La descrizione di queste opere e la loro cronologia mette in relazione la Vergine Eleusa con il Cristo Pantocratore e il San Nicola, perché tutti collocabili attorno al XIV-XV secolo.
La datazione, con tutta evidenza, si rivela abbastanza approssimativa – anche per via del ripetersi di questi schemi anche in epoca tarda -, ma certamente conduce l’osservatore a notare il perpetuarsi di iconografie «bizantineggianti» anche a distanza di secoli dalla scomparsa del legame con i centri materni d’Oriente.
Nell’immagine in alto la Cripta del Crocifisso vista dal suo interno.