ARTE & SALENTO

Antico sarcofago a Torre Chianca

a cura di Giuseppe Gorbelli

Non solo danni e distruzione. Il maltempo che ha imperversato con violenza su Porto Cesareo tra il 12 e il 13 novembre, riporta alla luce un antico sarcofago con resti umani, nella zona di Torre Chianca, tra gli stabilimenti balneari Tabù e Goa. Ad accorgersi per primi dell’accaduto un gruppo di surfisti, attirati dal forte vento che spirava in quei giorni. Sono intervenute successivamente le forze dell’ordine, protezione civile ed esperti di archeologia.

A tal proposito interessante risulta l’intervento di Rita Auriemma, docente di archeologia subacquea presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento: “Non si tratta di una scoperta per gli archeologi, il sito era già noto da tempo. Si tratta di un patrimonio di eccezionale interesse. È ben noto il relitto delle colonne, con 5 colonne lunghe 9 metri di marmo greco, destinate forse ai grandi monumenti dell’urbe, ma anche altri sono particolarmente significativi”.

La necropoli di Torre Chianca, risalente ad età romana imperiale, e le altre realtà presenti lungo la fascia costiera, databili da età protostorica a età medievale, così come la parte sommersa dell’insediamento protostorico di Scalo di Furno, i vari relitti e rinvenimenti isolati, costituiscono il ricchissimo patrimonio costiero e subacqueo di questo tratto di mare, più volte oggetto di indagini da parte del gruppo di Archeologia. Ora dopo la segnalazione al Ministero dei Beni Culturali, si lavora per la messa in sicurezza dell’intera aerea.

Nell’immagine sopra l’antico sarcofago ritrovato a Torre Chianca.

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