Terremoto del 26 settembre 1997
Una catastrofe che Marche e Umbria non possono dimenticare. Ecco cosa accadde quella terribile notte.
a cura di Francesco Paladini
Il 26 settembre 1997, l’Italia patì nella zona appenninica situata tra Marche e Umbria un terremoto, la cui distruttività fece clamore in tutta Italia. La prima scossa avvenne alle 2.33 di notte, magnitudo 5.8, causò le prime due vittime della giornata e il crollo e danneggiamento dei primi edifici. La seconda scossa, di magnitudo 6.1, fu ricordata come la scossa che danneggiò il cuore dell’Italia. Le vittime furono 11 e i feriti 100, mentre gli edifici e abitazioni danneggiate furono 80000.
Le strutture interessarono principalmente il patrimonio storico-culturale che il centro Italia vanta e ne è abbondante. I danni principali si verificarono alla basilica superiore di San Francesco d’Assisi; il crollo della volta della basilica divenne una delle immagini simbolo di questo terremoto, poiché ripresa in diretta dall’emittente locale Umbria TV.
Altre strutture importanti danneggiate risultarono la cima del campanile della cattedrale di Foligno; la storica torre di Nocera Umbra; i numerosi musei e i vari teatri storici.
Non solo il terremoto del 26 settembre. Le scosse furono innumerevoli.
La sequenza sismica iniziata la notte del 26 settembre proseguì per mesi. In totale ci furono un migliaio di altre scosse, una decina delle quali oltre la soglia del danno (magnitudo maggiore di 4.5). Le più gravi furono quelle del 3 e del 14 ottobre, entrambe superiori a magnitudo 5.
Quella del 14 ottobre fu particolarmente grave. Essa causò il crollo del torrino del palazzo comunale di Foligno, un edificio storico costruito tra il XVI e il XVII secolo. La ricostruzione dopo il terremoto è considerata oggi uno dei pochi modelli virtuosi di intervento dopo un sisma nel nostro paese. A 23 anni dal terremoto 22.337 persone, cioè il 99 per cento di quelle inizialmente evacuate, sono tornate ad abitare nelle loro case.